Il campo di battaglia è gremito di anime, il furore, suono sublime, invade le orecchie, scuote i timpani; le lame squarciano la carne, recidono capi, trafiggono cuori.
Il sangue versato su quella marcia terra scorre senza fine, e ogni goccia viene immolata su altari di pomposi dei, inneggiando la vittoria e la ritrovata pace.
Stolti, ingenui, crudeli mortali. Credete davvero che quel sangue venga bevuto dai vostri dei? No, non è così. Non esistono, quegli dei. Dei per i quali vi saltate alla gola, vi scannate, create distruzione, lacrime e sudore.
Ogni goccia di quell’ambrosia scarlatta, è mia. Mi immergo in quel liquido vitale, mi nutro dei grassi agnelli che sgozzate, mi drogo con gli effluvi di incenso che spargete.
Esisto solo io. Io, sopra ogni altra cosa.
In fondo al vostro cuore, lo sapete anche voi. Sapete perfettamente, che tutte le vostre divinità sono solo una scusa, un pretesto vergognoso per sfogare i vostri istinti animali.
E sono io, quell’istinto primordiale che vi spinge a tentare continuamente di prevaricare l’uno sull’altro.
Sono parte di voi, ma allo stesso tempo sono sopra di voi. Sono la più profonda ma sincera parte della vostra anima, che voi avete idolatrato per secoli, per millenni.
Voi umani siete gli dei di voi stessi. Ma avete, allo stesso tempo, un disperato bisogno di dare a qualcun altro la responsabilità delle vostre azioni. Avete bisogno di un re, di un imperatore, di un dittatore, di un dio, o di una statua, da servire. Solo in questo modo, potete sentirvi liberi dalle vostre colpe.
Il peccato scivola via, poiché voi, in fondo, state solo compiendo il volere di qualcun altro, no?
L’essere umano mi repelle, nonostante io faccia parte di esso. Mi disgusta.
E’ come un parassita, un virus, che vive solo per se stesso, ma a spese altrui. Si espande a macchia d’olio su quello che un tempo era un suolo inviolato, dove solo la legge della fame e del tempo, provocava la morte.
E invece eccovi qua. Ad uccidervi l’un l’altro, senza alcun motivo. Siete peggio delle bestie, che almeno attaccano solo per poter sopravvivere.
Voi non avete l’istinto di conservazione. Avete l’istinto di distruzione.
Ognuno di voi si sente privilegiato, e crede che la sua vita sia più importante delle altre.
Ma volete sapere la verità? Alla fine, diventerete tutti concime. Sarete al pari delle feci di bovino, e finalmente darete il vostro contributo a questo pianeta, al suolo sul quale avete mangiato e ucciso.
Poveri idioti. Siete così ebbri della vostra sete di sangue, da dimenticare che nessuno di voi può sconfiggere Lei.
Certo, imbandendo i miei altari avete gettato tra le sua braccia altre anime prima di voi… ma questo non vi ha certo salvato dal Suo bacio.
Voi esseri umani siete come quelle creature dalla vostra mente inventate. Siete come i vampiri, crudeli, violenti e sanguinari. Ma loro hanno qualcosa in più, il dono che vorreste così disperatamente ricevere.
Poter sfuggire alla Morte.
[In copertina: Guernica, Pablo Picasso]